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Le sindromi cliniche da conflitto neurovascolare

Descrizione delle sindromi cliniche più frequenti associate a conflitto neurovascolare


Autore: Nicola Montano M.D., Ph.D., Responsabile UOS Neurochirurgia funzionale, Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Università Cattolica del Sacro Cuore

Si definisce conflitto neurovascolare la compressione di un nervo cranico da parte di una struttura vascolare, arteriosa o venosa. La maggior parte dei conflitti neurovascolari derivano dalla compressione da parte di un’arteria su di un nervo cranico e si realizzano a livello dell’angolo ponto-cerebellare, una complessa regione anatomica del cranio in cui sono contenute numerose strutture quali nervi cranici, arterie e vene. Scopo di questo articolo è fornire una rapida panoramica delle sindromi cliniche più frequenti associate a conflitto neurovascolare.

Le sindromi cliniche più frequenti associate a conflitto neurovascolare sono le seguenti:

Nevralgia trigeminale: è caratterizzata da crisi violente di dolore facciale unilaterale, simili a scosse elettriche, localizzate nei territori di distribuzione del nervo trigemino. La nevralgia trigeminale è il tipo più frequente di dolore facciale con una incidenza compresa tra 12,6/100.000/anno e 27/100.000/anno. Sebbene esistano altre cause, il conflitto neurovascolare si realizza solitamente tra l’arteria cerebellare superiore e la porzione cisternale del nervo trigemino. Più raramente è dovuta alla compressione da parte dell’arteria cerebellare antero-inferiore o di strutture venose.

conflitto neurovascolare e decompressione microvascolare del nervo trigemino

La figura evidenzia il conflitto neurovascolare più frequente. Questo si realizza tra l'arteria cerebellare superiore ed il nervo trigemino ed è una delle cause di nevralgia trigeminale. La risoluzione del conflitto si realizza mediante un intervento chiamato decompressione microvascolare in cui si interpone del materiale (nel caso della figura è il teflon) tra l'arteria cerebellare superiore ed il nervo trigemino con conseguente decompressione del nervo

Spasmo emifacciale: è una patologia rara (la prevalenza stimata è 11 casi/100.000) con una insorgenza, in genere, nell’età adulta. Si caratterizza per la presenza di periodi di spasmi facciali in una metà del volto alternati a periodi di benessere, nei quali la funzione facciale (la mimica facciale ed i movimenti volontari della faccia) è conservata. Si sviluppa principalmente a partire dalla muscolatura dell’occhio per poi estendersi dopo alcuni anni alla muscolatura del viso e coinvolgere anche il platisma. Ci sono delle forme atipiche a partenza dalla muscolatura buccale. In genere il conflitto si realizza tra il nervo facciale e, a seconda dei casi, l’arteria basilare, l’arteria cerebellare antero-inferiore o l’arteria cerebellare postero-inferiore.

Vertigini posizionali ed acufeni (Vestibular Paroxysmia): è una patologia ancora più rara rispetto alla precedente e si caratterizza per la comparsa improvvisa di attacchi di vertigini della durata variabile da pochi secondi ad alcuni minuti associati o meno alla presenza di acufeni. Durante gli attacchi può essere presente instabilità posturale e difficoltà alla deambulazione. In genere il conflitto si realizza tra il nervo vestibolo-cocleare e l’arteria cerebellare antero-inferiore anche se strutture venose e l’arteria cerebellare postero-inferiore possono essere responsabili della compressione del nervo.

Nevralgia del glossofaringeo: è una patologia estremamente rara (l’incidenza stimata è 0,062-0,7 casi/100.000/anno) e si caratterizza per la comparsa improvvisa di episodi di dolore localizzati alla porzione posteriore della lingua, alla tonsilla, alla gola ed al canale uditivo esterno. La diagnosi è difficile e la nevralgia può essere molto simile come sintomatologia ad una nevralgia della terza branca trigeminale. In genere il conflitto si realizza tra il nervo glossofaringeo e l’arteria cerebellare postero-inferiore o l’arteria vertebrale.

La diagnosi delle sindromi appena descritte è in genere abbastanza difficile, fatta eccezione per la nevralgia trigeminale. Un’attenta valutazione del paziente, l’esecuzione della risonanza magnetica con sequenze specifiche per la visualizzazione delle strutture dell’angolo ponto-cerebellare e con sequenze angiografiche, e l’esecuzione di specifici test neurofisiologici, sono fondamentali nella diagnostica di tali patologie.





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