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La stenosi lombare: cause, sintomi e diagnosi

Breve descrizione delle cause e dei sintomi della stenosi lombare


Autore: Nicola Montano M.D., Ph.D., Responsabile UOS Neurochirurgia funzionale, Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Università Cattolica del Sacro Cuore

Il mal di schiena (lombalgia) è uno dei più diffusi problemi di salute in Europa e negli Stati Uniti e rappresenta una delle prime cause di astensione dal lavoro nel mondo industrializzato. Circa il 75% della popolazione generale ha avuto o avrà lombalgia almeno una volta nella vita.

La stenosi lombare è parte di un processo degenerativo correlato al fisiologico invecchiamento della colonna vertebrale. Fattori quali il tipo di lavoro, il sesso, l’indice di massa corporea, la dieta, l’esercizio fisico, lo stile di vita, sono stati correlati a tale processo, anche se in generale, non un solo fattore ma l’insieme di essi contribuisce al peggioramento del quadro di degenerazione della colonna lombare.

La stenosi lombare si definisce come il progressivo restringimento delle dimensioni del canale vertebrale, dovuta alla degenerazione del disco intervertebrale (con presenza o meno di ernie discali), alla degenerazione delle strutture ligamentose (“ipertrofia” del ligamento giallo) ed alla degenerazione delle faccette articolari (“ipertrofia” delle faccette articolari). Il processo degenerativo può riguardare un solo livello vertebrale ma molto più frequentemente la stenosi lombare si caratterizza per essere una patologia multilivello. Alla stenosi lombare si può o meno associare una spondilolistesi su uno o più livelli.

stenosi lombare

La figura evidenzia una sezione del canale vertebrale in condizioni normali ed in caso di stenosi. Il progressivo restringimento delle dimensioni del canale vertebrale e la conseguente compressione del midollo spinale (come nell'esempio) e/o delle radici della cauda equina, si realizza a causa della degenerazione discale, della degenerazione dei ligamenti gialli e dell'ipertrofia delle faccette articolari (non mostrato in figura). Nel caso che la stenosi determini la comparsa di sintomi può essere indicata una decompressione chirurgica del canale vertebrale.

Il quadro degenerativo fin qui descritto può sovrapporsi ad una stenosi lombare congenita che può predisporre il paziente a sviluppare precocemente i sintomi nel corso della vita.

Dal punto di vista anatomico la stenosi lombare può essere sostanzialmente classificata in due sottotipi:

stenosi del canale centrale: i sintomi più comunemente associati a tale condizione sono il dolore agli arti inferiori (con o senza distribuzione radicolare) e la claudicatio neurogena

stenosi dei recessi laterali: il paziente può sperimentare dolore radicolare irradiato all'arto inferiore, parestesie (formicolii, etc.), deficit della sensibilità e debolezza muscolare lungo il territorio di distribuzione della radice spinale compressa.

La claudicatio neurogena. I pazienti che presentano una stenosi lombare significativa lamentano dolore lombare irradiato agli arti inferiori, debolezza e parestesie (senso di addormentamento e formicolii) agli arti inferiori, classicamente peggiorati dalla deambulazione, con necessità di interrompere la stessa. Tale quadro, che prende il nome di claudicatio neurogena, è un segno tipico della stenosi lombare, ed è dovuto all’aumento della domanda metabolica da parte delle radici nervose che tuttavia sono ischemiche a causa della compressione esercitata dalle strutture osteoligamnetose. Tipicamente la posizione in flessione diminuisce tali sintomi riducendo la compressione esercitata dal ligamento giallo e dalle faccette articolari ipertrofiche ed aumentando le dimensioni dei forami di coniugazione. Anche la posizione seduta è in grado di alleviare la sintomatologia diminuendo il carico esercitato sulla colonna degenerata e di conseguenza la compressione sulle radici spinali. In generale, la claudicatio neurogena inizia dopo i 50 anni con sintomi insidiosi quali crampi e parestesie, inizialmente transitori, che tuttavia peggiorano progressivamente nel corso del tempo fino a poter determinare una notevole limitazione della mobilità.

In presenza dei sintomi sopra descritti la risonanza magnetica della colonna lombosacrale ed una valutazione neurochirurgica sono necessari al fine di stabilire un corretto inquadramento diagnostico e programmare un corretto iter terapeutico. In generale, in presenza di dolore resistente alle terapie conservative (farmacologiche e fisiche) ed in presenza di claudicatio neurogena e/o deficit neurologici è indicata una decompressione chirurgica della stenosi lombare.





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